Momenti

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Ritorno in patria

Quando si vive in paesi diversi dalla propria patria, si prova una specie di squarcio interiore, all’altezza dell’ombelico …Ci si sente come un albero con le radici piantate nella terra che non ti permetto di muoverti ed i rami che protendono verso il cielo. Si prova una sensazione strana, quando si parte c’è un vuoto compensato dall’entusiasmo e dal diverso…quando si torna ci si sente intontiti…come se si fosse persa un po’ la memoria perché non ci si riconosce in ciò che è fisso nella mente…gli affetti sono immutati ma alcuni comportamenti sono incomprensibili, eppure sono sempre gli stessi…cambiano gli occhi anche se non cambia il cuore.

Il volontario

Fare il volontario è complesso. Le intenzioni dietro tale slancio verso il prossimo sono solitamente positive ma quanto si intraprende tale scelta totalmente per l’altro e non anche per se stessi? Forse per colmare dei vuoti, dei sensi di colpa, per sentirsi voluti, stimati. E’ così difficile trovarsi di fronte ad una persona e non giudicarla. Vogliamo dare al bisognoso ciò che a noi rende felici perchè crediamo che siano le stesse necessità e desideri a soddisfare gli altri…ma non è così. Facendo il volontario si raggiunge la forma più pura di amore, quello scevro da giudizi ed aspettative, si supporta l’altro per come è e non ci si meraviglia se non si ha nulla in cambio, non si pensa neanche a tale possibilità.

Mare e Vento

Ci vuole il giusto vento per issare le vele…nel mondo occidentale siamo abituati a dettare i tempi, a pianificare le vacanze, gli incontri, la durata di un caffè al bar con gli amici…la mania del controllo si espande ed impossessa dei sentimenti, del presente e del futuro…il sailing insegna questo…a lasciarsi un pò andare ai voleri del mare, enormemente più grande di noi. Non abbiamo potere sul mare, dobbiamo solo attendere la propizia combinazione di venti e maree…dobbiamo essere pronti ed aspettare.

L’errore

“Tu chiedi, al massimo ti dicono di no”… “Tira, al massimo sbagli”… Più o meno lo stesso concetto espresso in maniera concisa e diretta da due uomini diversi ma molto passionali nel loro lavoro. Un professore universitario, un allenatore di basket. Praticamente, non aver paura, osa, l’errore è parte della crescita…senza rischio, senza mettersi in gioco, non vi è l’ombra del dubbio, elemento chiave per il ragionamento e la saggezza.


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