Un Mulo di nome Cioccolata – Prima Parte

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“Ti piacerebbe attraversare a cavallo il Chihuahuan desert?”

Molteplici sarebbero potute essere le domande scaturite da questo invito, ad esempio:

“Dove si trova questo deserto?”

“Quanto tempo si impiega per attraversarlo?”

“Chi sarebbe la nostra guida?”

Ed inoltre avrei dovuto aggiungere:

“Ma io ho fatto solo un corso di equitazione di 10 giorni a 12 anni”

 oppure

“Ma come ti vengono in mente queste strane idee”?

Ed invece, la mia risposta fu: “si”.

Ed ecco che dopo due settimane, con la mia cara amica geologa, appassionata ed abile fantina, mi ritrovo a guidare per 12 ore verso il famoso far west. Partite dalla megalopoli Houston, ci ritroviamo, tra ululati di coyote, a Terlingua, circondata da città fantasma, sulle sponde del Rio Grande.

Spirito di avventura? Non so…ricordo solo l’entusiasmo e la curiosità di scoprire qualcosa che a stento fosse segnalato dalle mappe ma soprattutto la sensazione di spensieratezza guidando verso una meta sconosciuta.
DSCN2212La sera pernottiamo in un motel da film dell’orrore e la mattina seguente, all’alba, incontriamo la nostra guida: Linda, una cinquantenne, ex campionessa del rodeo, espansiva e determinata. Capelli rossi e viso invecchiato dal sole, si era trasferita anni addietro in questo piccolo paesino e praticamente ne era diventata il cuore pulsante. Aveva aperto varie attività, dal commercio di artigianato messicano all’allevamento di cavalli, dando lavoro a più della metà della popolazione della cittadina e delle sue zone limitrofe nella contea di Brewster. Conviveva con un uomo di sedici anni più giovane che lasciava solo per qualche settimana dedicandosi a queste gite al confine. Quando le domandiamo cosa l’avesse condotta a questa scelta di vita ci disse: “lo capirete al tramonto”.

In compagnia di uno stalliere, una coppia di anziani signori e di un ex medico ormai in pensione, ci accingiamo ad attraversare il fiume, delimitante il confine USA-Messico, su una barchetta di latta. Mi soffermo ad osservare l’oggetto galleggiante per qualche istante, poi rivolgo lo sguardo alla compagnia ed infine alla guida messicana che ci aspetta sull’altra sponda e per la prima volta penso che sono un’incosciente.DSCN2233

Linda ci incita a salire in barca dicendo che nel caso affondasse, l’acqua non è per niente profonda e possiamo guadare il fiume in quel punto, in barba a tutte le manie sulla safety americane. Fortunatamente la piccola chiatta ci porta a destinazione…

“Tu sai andare a cavallo?”

“Sinceramente no”, è la mia risposta un po’ imbarazzata.

“Ok, allora ti daremo un mulo… hanno la schiena più piatta, quindi è più facile rimanere in equilibrio”.

Data la mia ignoranza sulla fauna e flora terrestri, mi aspetto un asinello poco più alto di DSCN2320me, ed ecco invece che mi conducono a questo imponente quadrupede, di nome Cioccolata, evocativo del suo meraviglioso mantello nero. Cioccolata è forte e paziente, non si lamenta e sa bene il percorso da intraprendere
nonostante le mie cattive direttive. Anche lui però diventa nervoso quando iniziamo a costeggiare un dirupo per arrivare in cima alla mesa dalla quale potremo osservare l’intera vallata. La mia ansia incrementa fin quando realizzo che in quel momento Cioccolata è il primo a non voler scivolare lungo il costone…talvolta non abbiamo altra scelta che affidarci agli altri ed al destino…sperando di essere nelle grazie divine.

Dopo una mezz’ora di percorso in totale silenzio, interrotto da piccole rocce rotolanti verso il fondo, staccate dal sentiero dagli zoccoli dei cavalli, giungiamo alla piana dalla quale si può godere di un panorama di una bellezza stordente. Ancora tesi e un po’ disidratati dal sole, ci sediamo sul terreno polveroso, rimanenDSCN2277do in silenzio. La luce del tramonto fa risaltare le sfumature di rosso delle mesas evidenziandone le venature.
La mia amica con voce sommessa mi domanda: “Come si fa a non emozionarsi dinnanzi alla potenza della terra? Riesci a capire come la crosta terrestre si sia spostata, accavallata, smantellata, ricostituita? Questa visione ne è la prova e mi fa venire i brividi”. Dopo aver compreso cosa avesse dettato la scelta di Linda, ci rimettiamo in marcia per raggiungere la prima sosta notturna, la casa della nostra guida messicana, sull’ansa del fiume…Festina Lente


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